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Cinque consigli per la scelta dell’avvocato
Quasi a tutti noi capita, prima o poi, di dover ricorrere ad un avvocato. Ciò può accadere perché abbiamo bisogno di una consulenza su una questione giuridica particolare, oppure, in altri casi, per difendere i nostri diritti in tribunale.
In entrambe le situazioni, se è la prima volta che necessitiamo di supporto legale, potremmo trovarci disorientati nella scelta del professionista a cui rivolgerci.
Ecco quindi cinque utili consigli da seguire per trovare l’avvocato adatto alle nostre esigenze:
Le competenze dell’avvocato
Il diritto è una materia molto tecnica, ciò significa che per ottenere un’assistenza legale di qualità, è necessario rivolgere ad un avvocato specializzato nel settore di nostro interesse. Ad esempio, se si tratta di una separazione, sarà bene farsi assistere da un avvocato esperto di diritto di famiglia. Se invece vogliamo costituire una società, sarà piu adeguato un avvocato esperto di diritto societario.
Sito web
Per conoscere in che ambito è specializzato un avvocato, la mossa migliore da fare è consultare il suo sito web. Al riguardo, è consigliabile verificare se sul sito sono presenti articoli giuridici scritti dall’avvocato. Questo è sicuramente un segno di competenza e interesse verso la materia.
Passaparola
Delle volte i migliori consigli vengono da amici e conoscenti, i quali possono consigliarti un avvocato ai quali si sono precedentemente affidati. Questa è sicuramente una buona soluzione, tuttavia un controllo al sito web dell’avvocato rimane una mossa molto saggia.
Il compenso
Gli avvocati possono essere costosi, è vero, ma un’assistenza legale di bassa qualità lo può essere molto di più. Teniamo poi presente che l’avvocato è deontologicamente obbligato a presentare un preventivo.
Comprensione del cliente
Seguire i precedenti quattro consigli ci permette di selezionare i professionisti apparentemente più validi, rimane un ultimo passo: incontrare di persona l’avvocato. Al primo incontro con il professionista dobbiamo valutare la sua preparazione tecnica ma, soprattutto, il modo di porsi con il cliente. Se l’avvocato si dimostra in grado di cogliere le nostre esigenze significa che fa al caso nostro. Ricordiamo, infatti, che il diritto è molto tecnico, necessita di analisi e studio. Un avvocato che si presenta con la risposta già pronta o che semplifica eccessivamente la questione può spesso indicare una certa superficialità nella gestione del caso.
Scegliere un avvocato non è così semplice come sembra, perché vanno considerati diversi aspetti come il tipo di controversia che si vuole risolvere, il compenso, o ancora il rapporto di fiducia che andremo a creare con il nostro legale. Sia che si abbia bisogno di consulenza per una particolare questione giuridica, o si debba difendere in tribunale i propri diritti, di fronte a tutte queste variabili ci si può trovare un po’ disorientati (vista anche la grande quantità di professionisti che fortunatamente abbiamo nel nostro Paese).
Spesso si segue il consiglio di un amico, altre volte si valuta la fama di cui gode un determinato avvocato. Tuttavia, un parere esterno potrà certamente essere utile, ma non ci indirizzerà mai a scelta sicura verso il professionista che più fa al caso nostro.
Un altro errore frequente è quello di basarsi unicamente sul prezzo, finendo di solito su due opposte correnti di pensiero:
Più il prezzo è alto, più l’avvocato sarà bravo
Dato che si tratta di una causa semplice, allora tanto vale spendere poco
Entrambe le modalità di affrontare la scelta sono sbagliate, perché il successo di una causa o la bravura di un avvocato non dipendono dal suo compenso. La cosa migliore da fare è quindi focalizzarsi prima
sulla qualità dell’assistenza che ci potrà fornire
, e poi eventualmente valutarne il prezzo.
Vediamo quindi
cinque consigli utili
per trovare l’avvocato più adatto alle proprie esigenze e i suggerimenti per affrontare la scelta al meglio.
1- Le competenze dell’avvocato
Il diritto è una materia talmente vasta che è praticamente impossibile riuscire a trovare un avvocato che si occupi di tutto. Può capitare di imbattersi, specialmente nelle piccole città, in un professionista che si occupa di vari rami del diritto, ma difficilmente questo potrà darci un’assistenza legale di qualità.
Di solito la formazione di un avvocato avviene infatti sul campo e in base allo studio presso cui ha effettuato la specializzazione. Di conseguenza ciascuno avrà
le proprie aree di competenza
e solo se è disonesto accetterà di assistere un cliente per qualcosa che non riguarda il proprio ramo di specializzazione.
Quando si sceglie un avvocato, meglio quindi informarsi di quale area del diritto si occupa. Se ad esempio abbiamo bisogno di assistenza per una separazione, allora dovremmo rivolgerci ad un avvocato specializzato in diritto di famiglia. Se si tratta invece di costruire una società, allora sarà più adatto un esperto di diritto societario.
Questo significa che non necessariamente gli anni di esperienza di un legale lo rendano automaticamente più adatto ad occuparsi di una determinata causa. Specialmente per i reati nuovi come il cyber bullismo o la diffamazione tramite social network, sono proprio i professionisti più giovani ad essere più idonei, perché è più facile che abbiano familiarità con le nuove tecnologie e l’utilizzo di internet.
Infine, la scelta di un buon avvocato dipende anche dal grado di giudizio che eventualmente bisogna affrontare. Per un ricorso in Cassazione ci vorrà quindi un avvocato iscritto all’albo specifico dei Cassazionisti.
2- Il sito web
Non è detto che un bravo avvocato debba per forza avere un sito web, però questo è da considerarsi un plus. Ormai internet è il primo luogo dove si ricerca un professionista, quindi chi ha una presenza online ha più probabilità di essere raggiunto da potenziali clienti.
Detto ciò, un sito web può rivelarsi molto utile nella scelta del proprio avvocato, poiché permette di raccogliere quante più informazioni su di un legale. Il sito infatti indicherà per prima cosa le aree di competenza dell’avvocato, così che si possa capire già da subito se può fare o meno al caso nostro.
Un altro aspetto interessante è che sul sito possono essere presenti
degli articoli giuridici scritti dall’avvocato
. Questo è senza dubbio indice di competenza e interesse verso la propria materia, e quindi può già dare un’idea sul tipo di assistenza che si riceverà.
Se sul sito non vi è una pagina dedicata alle pubblicazioni di un determinato avvocato, il consiglio è di andarle a cercare sul suo profilo LinkedIn. Ormai sono tantissimi i professionisti che pubblicano su questo social network articoli di approfondimento, in modo da poter mostrare le proprie competenze a una platea più ampia.
Non da ultimo, il sito web di uno studio legale si rivela utile nella scelta di un avvocato perché può avere una pagina con
le recensioni dei clienti
. Questo certamente non è un indicatore assoluto della professionalità di una persona, ma può comunque aiutare.
3- Passaparola
Se non ci si può fidare completamente della recensione di un estraneo, di sicuro torneranno maggiormente utili i consigli di amici o familiari che già hanno avuto esperienza con un determinato avvocato.
Quando si è indecisi sulla persona a cui affidarsi, questa si rivela un’ottima soluzione. Chi ci conosce infatti non ci indirizzerà mai verso qualcuno con cui non si è trovato bene, perciò il suggerimento di un conoscente darà maggiore sicurezza di aver effettuato la scelta giusta.
Attenzione però a non dare troppo peso al passaparola. Niente infatti potrà sostituire
il proprio intuito
nel capire quale avvocato può essere più adatto alle nostre esigenze. La cosa migliore da fare è quindi cominciare a dare un’occhiata al sito web e reperire informazioni in giro, valutando se possibile più professionisti in modo da poter fare una comparazione.
Un parere, se pure proveniente da una persona che conosciamo. non sarà mai oggettivo al 100%, perciò la decisione ultima spetta a noi. Non è detto infatti che un avvocato di cui si è sentito parlare male non si riveli proprio quello più adatto ad occuparsi della nostra controversia.
Va bene quindi ascoltare i consigli, ma poi è sempre meglio giudicare da sé. Il suggerimento è di rimandare la scelta definitiva a dopo aver incontrato di persona diversi avvocati e aver valutato con quale ci si è sentiti più a proprio agio.
4- Il compenso
Passiamo ora ad una delle questioni più spinose per quanto riguarda la scelta di un avvocato. Premesso che affidarsi a un legale può essere costoso, prima di decidere di intraprendere un percorso di questo tipo è necessario capire se si hanno le disponibilità economiche adatte. Detto ciò bisogna anche tenere presente che spesso un basso compenso equivale a un’assistenza legale di bassa qualità.
Bisogna infatti tenere presente che, in caso di perdita di una causa, le spese da affrontare potranno essere ben superiori al semplice compenso dell’avvocato, perciò in linea di massima è meglio affidarsi fin dal principio a un professionista magari più costoso, ma che può offrire molta più competenza e bravura. Ovviamente, se un avvocato chiede una cifra troppo alta in rapporto al tipo di prestazione svolta, non è certamente un buon professionista.
In ogni caso un avvocato
è tenuto ad offrire la massima trasparenza
per quanto riguarda i costi di una consulenza. Per legge è infatti stato stabilito che un avvocato deve necessariamente comunicare in forma scritta al proprio cliente il costo della prestazione
“distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale”
(legge 124/2017, art.141 comma 5).
In questo modo si potrà già avere una panoramica delle spese da affrontare, fermo restando che il costo potrebbe comunque salire lievemente se la causa legale dovesse risultare più complessa del previsto.
Per quanto riguarda infine il costo del primo consulto, molti si aspettano che questo debba essere gratuito, ma la cosa non è così scontata. Se infatti durante il primo colloquio il legale offre un primo parere, significa che sta già mettendo a disposizione del cliente le proprie competenze, quindi
non è obbligato a farlo gratis
.
5- La comprensione del cliente
I quattro consigli precedenti serviranno a selezionare i professionisti che apparentemente sembrano più adatti ad occuparsi del nostro caso. Ora non resta che incontrarli di persona per valutarne la preparazione tecnica, e soprattutto vedere se si crea quel clima di empatia e fiducia tra avvocato e cliente.
Non dimentichiamo infatti che un bravo avvocato per essere tale deve essere
in grado di ascoltare le richieste di un suo assistito
. Può capitare che un professionista non possa offrire un appuntamento nell’immediato perché è impegnato ad esempio con delle scadenze urgenti, ma dovrebbe almeno trovare il tempo per sentire telefonicamente il cliente e cominciare a discutere della questione legale.
Chi invece si rende irreperibile o non risponde alle mail, non solo è maleducato, ma dimostra anche di non avere a cuore i problemi dei propri assistiti. Il modo di porsi è quindi molto importante nella scelta di un avvocato, proprio perché si tratta di una persona di cui dovremmo avere fiducia.
Un bravo professionista è inoltre tenuto ad
analizzare un caso in modo approfondito
, studiando tutta la documentazione necessaria e comunicando al cliente le varie possibilità e i rischi che corre a intraprendere un contenzioso giudiziario (anche se questo significa dover rinunciare all’incarico).
Di conseguenza, dare un parere approssimativo o decidere di affrontare comunque una causa anche se si è certi di non ottenere una vittoria è indice di scarso impegno nella propria professione; un avvocato di questo tipo pertanto andrebbe evitato.
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