La naspi per i lavoratori part time
I lavoratori part time hanno diritto alla naspi? Innanzitutto cos’è la naspi. Si tratta dell’indennità di disoccupazione prevista dal 2015 in favore di tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perso il lavoro per cause non dipendenti dalla loro volontà.
Nella categoria dei lavoratori dipendenti rientrano ovviamente tutti coloro che sono legati al loro datore di lavoro da un contratto a tempo parziale.
Quali sono i fattori per determinare la naspi nel lavoro par-time
I criteri per quantificare la naspi nel lavoro part-time sono oggetto di specifiche procedure di calcolo. Il diritto infatti viene maturato in presenza di due condizioni: l’aver lavorato almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti allo stato di disoccupazione e aver maturato 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti.
In termini generali pertanto non si quantificano le giornate lavorative in un minimo di ore lavorate. Che si lavori 8 ore giornaliere oppure 4 o 6, per la legge si può parlare ugualmente di giornate lavorative, purché venga rispettato l’orario minimo previsto dal proprio contratto di lavoro.
A fare la differenza è il minimo retributivo previsto dall’Inps per la maturazione dei diritti previdenziali. In questo caso, bisognerà fare riferimento a quanto previsto nel proprio contratto nazionale di riferimento.
Nel caso in cui il minimo previsto dall’Inps non venga raggiunto, la legge offre una tutela in più, stabilendo un minimo previdenziale figurativo sulla base del quale verrà calcolata l’indennità dovuta.
La differenza fra la naspi dei lavoratori part time e quella dei lavoratori a tempo pieno, sarà ovviamente determinata dal peso retributivo. Tenuto conto che la naspi viene calcolata su un valore del 75% della media dell’imponibile degli ultimi 4 anni, è chiaro, che per quei lavoratori che abbiano lavorato in maniera discontinua, il peso economico del trattamento indennitario sarà decisamente minore.
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